Alcione sghignazzante dacelo nuovaguineae
- Descrizione
Descrizione
Kookaburra sghignazzante (Dacelo novaeguineae)
Dacelo è un genere di uccelli della famiglia Alcedinidae, nativo dell’Australia e della Nuova Guinea. Si suddivide in quattro specie comunemente chiamate Kookaburra. Questo termine deriva dall’analogo termine nella lingua degli indigeni Wiradjuri guuguubarra, parola onomatopeica per il verso di questi uccelli.
Il verso è infatti una delle principali caratteristiche distintive dei Kookaburra: questi sono infatti soliti emettere dei richiami stridenti del tutto simili ad una risata umana.
I Kookaburra appartengono all’ordine dei Coraciformi, lo stesso a cui appartengono le varie specie di Martin pescatore; per questo motivo tali uccelli vengono chiamati anche martin pescatori australiani. La famiglia si divide in quattro specie, tutte distribuite solo in Australia, Nuova Guinea e nelle Isole Aru:
Kookaburra di Roufus (Dacelo gaudichaud)
Kookaburra dalle ali blu (Dacelo leachii)
Kookaburra sghignazzante (Dacelo novaeguineae)
Kookaburra ornato (Dacelo tyro)
Di queste, il Kookaburra sghignazzante ed il Kookaburra dalle ali blu sono i più diffusi e conosciuti; queste due specie condividono gran parte degli areali e dei modelli comportamentali, ponendosi per questo frequentemente in competizione. Questo fatto ha portato ad ipotizzare che le due specie possano essersi evolute a partire da un progenitore comune, e differenziatesi per speciazione allopatrica in seguito ad un periodo di isolamento, presumibilmente quando l’Australia e la Nuova Guinea erano maggiormente distaccate. Secondo questa teoria, le due specie sarebbero poi rientrate in contatto solo in tempi geologici relativamente recenti, in seguito al riavvicinamento geologico delle due isole.
I Kookaburra sghignazzanti intenti a mangiare una lucertola.Tutti i kookaburra sono carnivori ed insettivori; si nutrono principalmente di lucertole, piccoli serpenti, insetti e topi. Spesso predano anche i pulcini di altri uccelli, rapendoli dai nidi. Non è raro che alcuni esemplari abbastanza socievoli -o coraggiosi- accettino cibo dagli uomini, giungendo a nutrirsi dalle mani tese; in alcune situazioni arrivano anche a rubare carne cruda o cotta lasciata all’aperto e non sorvegliata.
I kookaburra possono essere agevolmente allevati in cattività e, specialmente se catturati da piccoli e curati con attenzione possono diventare dei buoni animali di compagnia. Tuttavia, la loro dieta che richiede carne cruda può essere difficile da soddisfare, così come la necessità di fornire loro gabbie sufficientemente grandi da permettere loro di effettuare dei pur brevi voli. In aggiunta, il loro verso stridulo ed acuto risulta spesso fastidioso per molte persone
Sesso:F
Habitat:
Alimentazione:La mia esperienza personale.
Ci sono cose che a volte senza programmate ti vengono meglio di quelle meticolosamente organizzate.
Mi è successo con dei kookaburra (dacelo novaeguineae), coppia che avevo acquistato dal mio amico Giambattista con lo scopo di rivendere e di fare vetrina nella mia attività , ma da subito mi sono innamorato di questo strano chiassoso uccello. Ho alloggiato i nuovi arrivati in una voliera di esposizione di metri 1.5 x1.2x2h notando che si trovavano a suo agio, somministrando per l’alimentazione topolini e pulcini congelati con integrazione giornaliera di caimani(vermi), purtroppo non accettano fino ad oggi altro cibo a parte la carne cruda. Dopo alcune settimane e con precisione nei primi giorni di Febbraio con mio piacevole stupore ho visto che il maschio copulava la femmina, non credendo hai miei occhi mi appresto a cambiare subito la voliera spostando i barbagianni che già avevo riprodotto attrezzando la voliera di metri 6×2.80x2h con un nido x cenerini che ho ritenuto idoneo, una vasca per il bagno di cui sono grandi utilizzatori ed con fiducia aspetto l’evento. Dopo pochi giorni inizia la deposizione che termina dopo il terzo uovo, purtroppo solo uno è fecondo e dopo 26 giorni nasce un pulcino piccolo , nudo e con gli occhi chiusi, non mi è sembrato bellissimo ma comunque mi ha fatto tremare il cuore dall’emozione. Devo dire che la crescita e stata rapida , i genitori mi lasciavano avvicinare il piccolo che una volta al giorno imboccavo con un pink(topolino di pochi giorni) anche se loro non trascuravano assolutamente il nuovo arrivato, ma la cosa che mi colpisce e la familiarità di questi animali con l’uomo, ho assistito più volte sbirciando nel nido come la femmina o il maschio lo nutrivano, o durante l’anellamento loro accanto calmi che osservavano, esperienza per me unica fino ad oggi. Dopo alcuni giorni quando ormai era impiumato, ho messo il piccolo in una pappagalliera per allevarlo a mano, tecnica a me poco gradita , ma indispensabile per tentare un’altra covata. Subito dopo pochi giorni ha iniziato la nuova deposizione , questa volta tutti 3 le uova fecondi ma purtroppo sono sopravvissuti solo 5 giorni non ho ancora capito come mai i genitori li hanno abbandonati. Mentre mi accingo a scrivere queste poche righe della mia esperienza ho un altro piccolo di kookaburra accanto che sto svezzando a mano ,di cui allego una foto. Naturalmente ho tolto il nido per non sfruttare molto la bellissima coppia in mio possesso , e mentre il primo nato ormai da solo in voliera sghignazza mettendo in mostra il suo splendido piumaggio io passero le mie ferie imboccando il fratello più piccolo.
Cicero Luigi
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