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Cardinale rosso Cardinalis cardinalis

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Descrizione

Il cardinale rosso, noto anche cardinale della Virginia Ã¨ un uccello passeriforme della famigliadei Cardinalidi.

Misura fino a 25 cm di lunghezza (coda compresa) per 25–30 cm d’apertura alare, con un peso di 33-65 g[3]: queste dimensioni ne fanno un uccello piuttosto piccolo, ma il cardinale rosso è uno fra i rappresentanti di maggiori dimensioni della propria famiglia.

I maschi, a parità d’età, sono più grandi della femmina di circa il 10%.

L’aspetto è massiccio e squadrato, con grossa testa sormontata da una caratteristica cresta erettile e lunga coda rettangolare.

Il maschio adulto è di un caratteristico rosso carminio uniforme su tutto il corpo, che diviene meno vivido sul dorso e sulle ali, assumendo una tonalità bruna che diviene più evidente durante il periodo invernale: è presente una mascherina nera attorno a occhi e becco, che si continua sul mento in una bavetta.

La femmina è invece di colore grigio-brunastro, con sfumature rosse o rosate su ali, cresta e coda: anche nelle femmine è presente una mascherina, ma essa è solitamente appena accennata e di colore più chiaro rispetto al maschio. Il becco è tozzo, conico ed assai robusto, di colore rosso corallo in ambedue i sessi[5]: le zampe sono di color carnicino scuro e munite di quattro dita, tre rivolte in avanti ed uno rivolto all’indietro, mentre l’occhio è rotondo, piccolo e di colore bruno scuro.

Il colore rosso del piumaggio è ottenuto a partire dai carotenoidi presenti nella dieta, i quali vengono metabolizzati dall’animale per dare sempre colorazione rossa: maschi nutriti con carotenoidi dal pigmento giallo, infatti, non diventano gialli ma conservano la colorazione rossa del piumaggio, seppure in forma più sbiadita.

Si tratta di uccelli stanziali e diurni, attivi principalmente al mattino e al tramonto.

Sebbene durante l’inverno si riuniscano in gruppi anche di qualche decina di individui, durante il periodo caldo soprattutto i maschi sono fortemente territoriali: essi si posizionano sovente in zone sopraelevate (come un tetto o la cima di un albero) dalle quali emette un tipico fischio che serve a tenere lontani eventuali intrusi in un raggio che però è di pochi metri. Qualora i richiami non servano a questo scopo, il maschio non esita ad inseguire gli altri maschi che invadono il suo territorio e ad ingaggiare combattimenti a colpi di becco. Spesso i maschi di cardinale cercano di combattere anche con la propria immagine riflessa su una superficie lucida, come un vetro o uno specchio.

Ambedue i sessi hanno un canto alto, flautato e piuttosto elaborato, che vengono ripetuti diverse volte (generalmente tre) prima di essere cambiati. In caso di pericolo, il cardinale rosso emette un pigolio metallico molto distintivo, che ha la funzione di avvertire e mettere in allerta gli altri esemplari (soprattutto la femmina in cova) e spesso si associa all’erezione della cresta: in alcuni casi, a questo verso si associa una serie di aspri cinguettii mentre l’uccello si dà alla fuga. Questo verso viene anche utilizzato in forma meno acuta dai due partner per localizzarsi l’un l’altro durante le ore serali.

Il canto del cardinale rosso viene appreso durante la crescita e può essere modificato dai singoli animali, col risultato che sono presenti variazioni regionali nella sua composizione: i singoli esemplari sono comunque sempre in grado di ottenere informazioni su sesso e dimensioni dell’uccello che canta, solo ascoltandone il verso.

Sesso:

Habitat:

Il cardinale rosso ha aumentato considerevolmente il proprio areale negli ultimi due secoli, ed attualmente occupa un’area piuttosto vasta che si estende dal Québec a sud fino all’istmo di Tehuantepec lungo tutta la costa atlantica del Nord America, e spingendosi a est fino alle Grandi Pianure e lungo tutto il confine tra il Messico e gli Stati Uniti d’America fino alla penisola di Bassa California, con una popolazione allopatrica diffusa sul versante pacifico messicano, grossomodo fra gli Stati di Jalisco e Oaxaca. Il cardinale rosso è stato inoltre introdotto nelle Bermude, alle Hawaii ed in California.
Sebbene la specie venga conosciuta anche col nome di “cardinale della Virginia“, essa non è particolarmente diffusa in questo Stato rispetto ad altri: si tratta piuttosto di una denominazione dovuta al fatto che in passato molti animali tipici degli stati atlantici del sud degli Stati Uniti venivano indicati come provenienti dalla Virginia (si pensi all’opossum della Virginia, o al colino della Virginia).

Abita preferibilmente le zone cespugliose, adattandosi a una vasta gamma di habitat: lo si può trovare infatti nelle aree paludose come in quelle semidesertiche. Convive senza problemi con l’uomo, beneficiando anzi del disboscamento e della costruzione di case con giardini, parchi pubblici e siepi, e probabilmente questo è alla base della recente e rapida espansione del suo areale.

The northern cardinal is one of three birds in the genus Cardinalis and is included in the family Cardinalidae, which is made up of passerine birds found in North and South America.

The northern cardinal was one of the many species originally described by Linnaeus in his 18th-century work, Systema Naturae. It was initially included in the genus Loxia, which now contains only crossbills. In 1838, it was placed in the genus Cardinalis and given the scientific name Cardinalis virginianus, which means “Virginia cardinal”. In 1918, the scientific name was changed to Richmondena cardinalis to honor Charles Wallace Richmond, an American ornithologist. In 1983, the scientific name was changed again to Cardinalis cardinalis and the common name was changed to “northern cardinal”, to avoid confusion with the seven other species also termed cardinals.

The common name, as well as the scientific name, of the northern cardinal refers to the cardinals of the Roman Catholic Church, who wear distinctive red robes and caps.[5][6] The term “northern” in the common name refers to its range, as it is the northernmost cardinal species.

The northern cardinal is a mid-sized songbird with a body length of 20–23.5 cm (7.9–9.3 in) and a wingspan of 25–31 cm (9.8–12.2 in). The adult weighs from 33.6–65 g (1.19–2.29 oz), with an average 44.8 g (1.58 oz). The male averages slightly larger than the female. The adult male is a brilliant crimson red color with a black face mask over the eyes, extending to the upper chest. The color becomes duller and darker on the back and wings. The female is fawn, with mostly grayish-brown tones and a slight reddish tint on the wings, the crest, and the tail feathers. The face mask of the female is gray to black and is less defined than that of the male. Both sexes possess prominent raised crests and bright coral-colored beaks. The beak is cone-shaped and strong. Young birds, both male and female, show coloring similar to the adult female until the fall, when they molt and grow adult feathers. They are brown above and red-brown below, with brick-colored crest, forehead, wings, and tail. The legs and feet are a dark pink-brown. The iris of the eye is brown. The plumage color of the males is produced from carotenoid pigments in the diet. Coloration is produced from both red pigments and yellow carotenoid pigments. Northern cardinal males possess the ability to metabolize carotenoid pigments to create plumage pigmentation of a color different from the ingested pigment. When fed only yellow pigments, males become a pale red color, rather than a yellow. However, there are rare “yellow morph” cardinals, where all feathers (except for black face mask) and beak are a moderate yellow color.

Alimentazione:Il cardinale rosso è un animale essenzialmente granivoro: più del 90% della dieta di questi uccelli è composto da semi di graminacee, granaglie, bacche e frutta.

Questo uccello può nutrirsi anche di insetti ed altri invertebrati (specialmente nel periodo riproduttivo), germogli d’olmo e della linfa d’acero che cola dai buchi lasciati dai picchi del genere Sphyrapicus (quest’ultimo è un caso di commensalismo). Quando il cibo è abbondante, i cardinali rossi tendono a nutrirsi di semi teneri dei quali possono facilmente avere ragione col forte becco: durante i mesi invernali, quando il cibo scarseggia, essi si dimostrano molto meno selettivi e mangiano anche semi di girasole e pinoli, affidandosi spesso alle mangiatoie poste dall’uomo per i piccoli uccelli. Il cibo viene cercato principalmente al suolo.

Paese di origine:

Riproduzione:

A dispetto del marcato dimorfismo sessuale, il cardinale rosso mostra insospettabili abitudini monogame, con le coppie che restano saldamente unite per tutta la vita, anche all’infuori del periodo riproduttivo.

Un nido di cardinale rosso con all’interno un uovo e un nidiaceo appena schiuso.

Nell’imminenza della stagione riproduttiva (che comincia in primavera), il maschio corteggia la femmina ingaggiando con lei dei duetti canori e con offerte di cibo che le porge direttamente nel becco, e che può continuare anche dopo la deposizione delle uova. Il maschio può anche aiutare la femmina nella costruzione del nido, portandole rametti che essa provvede a rendere morbidi e pieghevoli col forte becco, intrecciandoli poi attorno al proprio corpo e calpestandoli con le zampe per far loro assumere la tipica forma a coppa.

Generalmente la femmina impiega dai 3 ai 9 giorni per ultimare il nido, che misura circa 15 cm di diametro per 10 di altezza e si compone di quattro strati:

  • – un primo strato di rametti piuttosto grossi;
  • – un secondo strato di foglie secche;
  • – un terzo strato formato da corteccia di vite;
  • – un quarto strato di steli d’erba, radichette ed aghi di conifere;

  • Un giovane cardinale rosso di circa 20 giorni d’età si nutre da una mangiatoia: notare il becco e le zampe scure che differenziano i giovani dalle femmine adulte.

Esso viene costruito in aree appartate nel folto dei cespugli o su un albero basso, generalmente fra uno e tre metri d’altezza. Il nido non viene solitamente riutilizzato, pertanto ogni anno ne viene costruito uno nuovo.

La deposizione comincia fra 1 e 6 giorni dopo il termine della costruzione del nido. La femmina depone tipicamente 4 uova, a volte meno, molto raramente di più: le uova misurano circa 25 mm di lunghezza e 20 di larghezza e sono bianche con maculature grigio-brune su tutta la superficie, ma che si fanno più marcate in corrispondenza dell’estremo più largo. È principalmente la femmina ad occuparsi della cova, sebbene essa possa essere sostituita dal maschio per brevi periodi di tempo: l’incubazione dura 12-13 giorni, ed i piccoli vengono nutriti da ambedue i genitori principalmente a base di insetti.

A soli 10-11 giorni dalla schiusa, i piccoli sono già pronti ad allontanarsi dal nido, sebbene non possano dirsi pienamente indipendenti fino alle 5 settimane di vita: dopo l’abbandono del nido è il maschio ad occuparsi di loro fino all’indipendenza, mentre la femmina si occupa di portare avanti un’altra nidiata. Una coppia di cardinali porta infatti avanti almeno due (e in anni particolarmente imiti dal punto di vista climatico fino a quattro) covate l’anno, con un tasso di sopravvivenza del 65%.

I giovani di ambedue i sessi mostrano colorazione molto simile alla femmina, dalla quale si differenziano per il becco di colore nerastro piuttosto che rosso: con la prima muta, che avviene in autunno, si ha l’eventuale cambiamento di colore del piumaggio.

Il cardinale rosso più anziano finora trovato in natura aveva un’età stimata in 15 anni e 9 mesi, mentre in cattività quest’animale sfiora i 28 anni e mezzo. Tuttavia, si pensa che in natura la maggior parte di questi uccelli a causa dei numerosi predatori difficilmente riesca a superare la prima stagione riproduttiva.